Roma, 20 Maggio 2021 – “Abbiamo preso atto dell’assordante silenzio del Mef alla nostra richiesta di derogare all’obbligo dei pagamenti tracciabili come condizione per avere diritto alla detrazione del 19%. È un silenzio che ci delude e rammarica e che comporta per questo Governo la perdita di una grande occasione: quella di dare un segnale e un sostegno concreto a decine di milioni di persone, che rappresentano, tra l’altro, le fasce più deboli del Paese”.
Lo ha dichiarato Giovanni Angileri, Coordinatore della Consulta Nazionale dei CAF. “Nelle lettere inviate nei mesi scorsi al Mef e all’Agenzia delle Entrate – spiega Angileri – avevamo chiesto la deroga, per il solo 2020, dell’obbligo dei pagamenti tracciati, introdotto il 1° gennaio dello scorso anno. Per la verità la deroga avrebbe un costo per le casse dello Stato, ma rimedierebbe alla scarsa pubblicità data all’obbligo di pagamento elettronico, del quale molti contribuenti ignoravano l’esistenza. E come sappiamo, a pagare in contanti sono soprattutto le fasce più deboli dei cittadini che per ragioni anagrafiche e culturali sono meno abituate all’utilizzo della moneta elettronica. La mancata deroga, inoltre, sta comportando rilevanti difficoltà gestionali e operative agli operatori dei nostri 30mila sportelli che elaborano e trasmettono all’Amministrazione finanziaria ogni anno più di 18 milioni di dichiarazioni dei redditi e hanno l’ingrato compito di negare ai contribuenti la possibilità di detrarre spese importanti, come quelle sanitarie e dentistiche, l’asilo nido e la palestra per i figli, l’abbonamento ai mezzi pubblici”.
La CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro) è un’associazione di rappresentanza dei lavoratori e del lavoro.
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