Domenica 25 settembre 2022 i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento. In seguito alla riforma Costituzionale 2020 il numero dei parlamentari è stato drasticamente ridotto passando da 630 a 400 alla Camera e da 315 a 200 al Senato.
Si potrà esprimere il proprio voto nei seggi dalle ore 7.00 alle ore 23.00 di domenica 25 settembre 2022.
Gli elettori che si troveranno nel seggio alla scadenza dell’orario stabilito saranno ammessi al voto.
Le operazioni di scrutinio inizieranno dopo la chiusura dei seggi.
PERMESSI PER MEMBRI DI SEGGI ELETTORALI
La legge stabilisce che i lavoratori chiamati ad adempiere a funzioni elettorali in qualità di Presidente di
Seggio, di Segretario, di Scrutatore, di Rappresentante di lista o di gruppi di candidati, hanno diritto a:
– un giorno di riposo compensativo o pagamento aggiuntivo nella retribuzione mensile per la giornata di sabato impegnata;
– un giorno di riposo compensativo per la giornata di domenica impegnata.
tanti giorni di permesso retribuito quanti sono i giorni successivi alla domenica che si sono resi necessari per l’adempimento dei compiti suddetti, fino al completamento degli scrutini.
Nei casi in cui le operazioni di scrutinio si protraessero oltre la mezzanotte di domenica, si dovrà
considerare il lunedì come giorno dedicato alle operazioni elettorali.
Ricapitolando:
– per la giornata di sabato, nel corso della quale vengono espletate le operazioni preparatorie alla votazione, il lavoratore ha la facoltà di scegliere, alternativamente, tra il pagamento (nella misura già prevista per la retribuzione dei permessi per festività soppresse) o una giornata di riposo compensativo;
– per la giornata di domenica una giornata di riposo compensativo da fruire nel primo giorno utile
successivo. Nella giornata di domenica qualora le operazioni di scrutinio si protraessero oltre le ore 24, si
considera il lunedì come ulteriore giorno di operazioni elettorali.
DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE ALL’AZIENDA:
I lavoratori interessati daranno preventiva comunicazione all’Azienda, curando di farsi rilasciare, a conclusionedell’impegno presso il seggio elettorale, apposita certificazione dal Presidente di seggio, con l ‘indicazione, ove occorra, anche dell’orario definitivo di termine delle operazioni.
DIRITTO DI VOTO: VOTARE FUORI DAL COMUNE DI LAVORO
Non sono previsti permessi retribuiti per andare incontro alle esigenze di chi si debba recare fuori dal comune in cui lavora per votare; ovviamente, trattandosi di un diritto costituzionale, l’azienda è comunque obbligata a concedere l’utilizzo delle ferie o, se necessario, di permessi non retribuiti nei limiti del tempo necessario per esercitare il diritto di voto.
Qui trovate la Guida Fisac Nazionale “Guida permessi elettorali e Cariche Pubbliche”
Scarica il riassunto sulle informazioni sui permessi elettorali FISAC 2022 PERMESSI ELETTORALI
La CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro) è un’associazione di rappresentanza dei lavoratori e del lavoro.
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